Racconti di vita / 5


DETTI DEL CICOLANO — DO LAMPA PRIMA O POI TONA: SANTA BARBORA MEO (by ANONIMO CICOLANO)
Buongiorno marmosediani! Ieri sera un piccolo pezzo di Cicolano nel Pub Titanic di Montesacro… sotto il maxischermo che proiettava immagini di calcio dalla lontana Kiev (Dinamo Kiev vs Roma 1-4) ecco ergersi le losche sagome di Antonio Crenio, Hakan Matteo e Alex Barbu… ai molti presenti non sarà sfuggito lo shuttle di birra vuoto lasciato in solitudine nel tavolo dei tre… brindisi cordiali infrasettimanali!
Passiamo ora al quinto capitolo di Racconti di vita portando alla luce il Caso Manzotin.
Le bande almeno
d’inverno erano messe da parte, s’agiva tutti insieme. L’anno del caso Manzotin
fu un inverno indimenticabile (ancora non si andava da Cannizzaro per il Capodanno).
Portiamo i ricordi indietro nel tempo, alla notte del 31 Dicembre di molti anni or sono. E’ la notte di Capodanno: una notte da passare in qualche modo, alla grande, vivendo, giocando, con in tasca scatole
intere di raudi. Chissà perché "Quissi e Mammusè" presero di mira il povero veronese
(rivelatosi anni dopo acceso tifoso del Marmosedio FC). A quei tempi, i suoi due figli
erano appena nati, e questa è una doverosa precisazione. Cenone e tutti fuori per le vie deserte.
Il freddo piegava in due, ma nessuno lo sentiva. "… bombardiamo casa Manzotin…"
disse uno (ma chi??? Chi fu il genio!!) Raudi in mano, la banda allargata (Alex Barbu, il Pampa Edo,
Hakan Matteo, Alessio Rossi, Vins Caciolo, DJ Norf, Pasqualino, Dos Santos Simone e Les Ceppico) planò a casa
di Gaia. Silenzio. Tre, due, uno…. stridere di raudo sulla cartina, fiamma e
via, una stella cadente di nove raudi sulla piazzola di casa Casciani.
Mezzanotte ancora non era scoccata. Il boato fu notevole e la banda lo percepì nei pressi di casa di Les Ceppico. Ara, puzzone e tutti fermi
davanti il garage di Von Palletto, sopra casa di Zia Ida. "… chi controlla se è
uscito??…
" qualcuno disse… nessun cenno da casa Casciani… nessuno si mosse dalla casa sotto assedio… si doveva continuare! La macchina, ma
certo la macchina, magari ha l’allarme. Meno tre, due, uno e la fiamma già
vista in precedenza riapparse. Solito boato e allarme in funzione, e tutti in fuga verso il puzzone. Il topo fu stanato. I monelli di Marmosedio tornarono sui propri passi: Manzotin
era li, appoggiato alla macchina, sguardo alto. Iniziò il ballo, mezzanotte scoccò e lui
sempre li (saltò anche il brindisi per esser vigile!). Venne il sonno e Giosetta già sbraitava dalla finestra. Manzotin stoico non si
mosse dalla macchina e addirittura rimase a dormirvici la notte. Il mattino
seguente, felice del colpo inferto ad un grande, tutta la banda si riunì a piazza Calenne. Un tuono,
una voce dalla strada ancora sterrata… "Ehi tu giacca verde…" e poi
insulti in dialetto veronese. La giacca verde era di Alex Barbu, che divenne viola in un sol colpo. La replica alle minacce di paccheri fu del Pampa Edo "… polentun!!!…" disse a gran voce il bomber di Capo La Villa. Manzotin non resse all’affronto: una furia, un
tornado si mosse da fondo valle nel tentativo di raggiungere "Quissi e Mammuse", che mossi da un moto di paura come schegge impazzite presero la via
dell’Ara. "…ho visto dei razzi…" raccontò successivamente Peppe, padre del Padrino
Pasqualino, a Novella Sabina. Il giorno stesso Manzotin esasperato partì per Verona (sarebbe
tornato a Marmosedio solo dopo molti anni!!). I retroscena di quella serata di fine anno, non rimasero taciuti, ma furono
svelati in pubblica piazza da Maria Rossi alle prime luci del nuovo anno. La stessa mattina del 1° di Gennaio, Ida Casciani andò in casa Papale
e raccontò il tutto, romanzando e svelando che i due figli di Manzotin quella notte non
dormirono ed ebbero le convulsioni!! Fece in ultimo i nomi dei colpevoli. Peppe
Papale
, noto per la sua diplomazia, pensò bene di punire Les Ceppico, frustandolo a
dovere nel suo letto. Pagò lui per tutti (era l’anno dello slippo e della sua
folle corsa alle sette della mattina
. "… sentì un rantolo fuori dalla porta,
ero scesa per accendere il fuoco… aprì la porta e trovai Ferdinando steso per
terra congelato… lo trascinai a casa e lo misi sotto l’acqua bollente, solo
allora si riprese…
" racconta Nonna Maria. A quel gesto "Quissi e Mammuse" dedicarono un torneo di
Ping Pong).
Alla prossima marmosediani!
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